Sandy Cane e il popolo della Lega

Lo scorso 16 maggio avevo pubblicato la notizia della candidatutra di Sandy Cane come sindaco di Viggiù per la Lega Nord. La signora italo-americana alla fine ha vinto le elezioni, diventando il primo sindaco in italia di colore.  A una settimana dalle elezioni, non tutti all’interno della Lega, che oggi si riunisce a Pontida, hanno apprezzato la sua candidatura e la conseguente vittoria.
Per saperne di più andate a leggervi questo articolo pubblicato sull’Unità di oggi a firma di Daniele Sensi.

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Il controsenso della Lega Nord

Si chiama Sandy Cane e qualcuno l’ha già ribattezzata l’Obama del Nord Italia. Sandy è una signora italoamericana candidata a sindaco di Viggiù, cittadina del Varesotto al confine con il Canton Ticino in cui la Lega Nord ha uno dei suoi feudi più importanti. E’  proprio per il partito di Umberto Bossi che la signora Cane correrà alle prossime elezioni, diventando così la prima donna di colore a essere candidata alla carica di primo cittadino in Italia. Fa un certo effetto questa notizia, soprattutto se è la Lega Nord a proporre questa candidatura. Un partito che ha intrapreso una vera e propria crociata contro l’immigrazione, a partire dai respingimenti dei barconi carichi di profughi diretti in Italia alle sparate razziste e da apartheid dell’onorevole Salvini per chiedere vagoni della metropolitana riservati ai milanesi. In poche parole è una candidatura che stride con il razzismo praticato da molti esponenti della Lega Nord.

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